V. I. Comparato, Il controllo del contado a Perugia nella prima metà del Quattrocento. Capitani, vicari e contadini tra 1428 e 1450, in Forme e tecniche del potere nella città (secoli XIV-XVII), Università degli studi di Perugia, «Annali della Facoltà di Scienze Politiche», a. a. 1979-1980, 16, Materiali di storia, 4, pp. 147-190; A. Fabretti, Documenti di storia perugina, II, Torino 1892; G. Riganelli, Castrum Agelli. Un castello perugino e il suo territorio nel medioevo, Agello (Magione) 1992; G. Riganelli, Signora del Lago signora del Chiugi. Perugia e il Trasimeno in epoca comunale (Prima metà sec. XII-metà sec. XIV), Perugia 2002. |
Agello
Nella parte sud – orientale del territorio
di Magione, sulla sommità di una collina che domina l’area pianeggiante della
valle del torrente Caina, a 411 metri sul livello del
mare sorge l’insediamento di Agello. Attorno al nucleo abitato, probabilmente
edificato intorno al Mille in funzione del recupero in chiave agricola del
territorio, non pochi sono i ritrovamenti archeologici d’epoca etrusca e romana
che attestano la presenza stabile dell’uomo in quest’area fin dall’antichità.
Lo stesso nome del luogo ne costituisce una testimonianza visto che il vocabolo
è da accogliersi quale arcaismo lessicale derivato dal latino agellus, piccolo campo, campicello.
Ubicato non lontano dall’antica via Perugia-Chiusi, tratto finale dell’Amerina,
e da quella per Città della Pieve – la prima a nord e la seconda a sud
dell’abitato –, attestazioni scritte su Agello si hanno a partire dal 1115, nel
documento con cui Pasquale II confermava i beni spettanti al monastero
benedettino di S. Pietro di Perugia. Tra questi compare la locale chiesa di S. Donato, subito fuori le mura del
castello, lungo la strada che vi giungeva da nord. Compreso nel territorio su
cui aveva giurisdizione la pieve di S. Rufino
di Ripola, in epoca comunale l’insediamento divenne tra i più importanti
del contado perugino. Nel 1282 la sua popolazione andava ben oltre i 1.000
abitanti e, nel 1361, i residenti in questo castello erano circa 1.300.
L’agricoltura, l’allevamento, la pesca al Trasimeno – Agello è annoverato tra
le «poste» del lago – e varie attività artigiane erano i fattori di cui si
avvaleva l’economia locale.
Il consistente sviluppo demografico fatto registrare nel corso del Duecento e nella prima metà del Trecento, determinò l’espansione del nucleo castrense che, nella seconda metà del secolo XIII occupò l’intera sommità del colle, mentre in seguito si ebbe anche la costituzione di due borghi, quello di S. Angelo e quello di S. Donato, subito fuori la cinta muraria dello stesso, rispettivamente nell’area meridionale, dove si trova la chiesa di S. Angelo, e in quella settentrionale caratterizzata dalla presenza della chiesa di S. Donato. Dello sviluppo fatto registrare da questo insediamento nei secoli XIII e XIV si ha riscontro anche nella presenza di ben quattro strutture religiose e di un ospedale. Oltre alla chiesa di S. Angelo – che tra Due e Trecento divenne pieve – e quella di S. Donato, in Agello vi era anche la chiesa di S. Croce, il convento duecentesco di S. Francesco e l’ospedale di S. Antonio. Nel 1410, dopo le vicende belliche che interessarono Agello – occupato dai ribelli del comune di Perugia il 6 marzo 1390 fu riconquistato alla città dopo tre mesi, il 29 maggio, al termine di un assedio durato nove giorni –, la popolazione censita in esso era scesa a sole 654 unità. Nonostante la consistente flessione demografica fatta registrare dalla comunità tra XIV e XV secolo, l’importanza politica dell’insediamento non venne mai meno e, con l’istituzione della magistratura dei capitani del contado avutasi nel 1428, Agello divenne uno dei cinque capoluoghi politico-giudiziari sedi permanenti dei cinque capitani. oNella parte sud – orientale del territorio di Magione, sulla sommità di una collina che domina l’area pianeggiante della valle del torrente Caina, a 411 metri sul livello del mare sorge l’insediamento di Agello. Attorno al nucleo abitato, probabilmente edificato intorno al Mille in funzione del recupero in chiave agricola del territorio, non pochi sono i ritrovamenti archeologici d’epoca etrusca e romana che attestano la presenza stabile dell’uomo in quest’area fin dall’antichità. Lo stesso nome del luogo ne costituisce una testimonianza visto che il vocabolo è da accogliersi quale arcaismo lessicale derivato dal latino agellus, piccolo campo, campicello. Ubicato non lontano dall’antica via Perugia-Chiusi, tratto finale dell’Amerina, e da quella per Città della Pieve – la prima a nord e la seconda a sud dell’abitato –, attestazioni scritte su Agello si hanno a partire dal 1115, nel documento con cui Pasquale II confermava i beni spettanti al monastero benedettino di S. Pietro di Perugia. Tra questi compare la locale chiesa di S. Donato, subito fuori le mura del castello, lungo la strada che vi giungeva da nord. Compreso nel territorio su cui aveva giurisdizione la pieve di S. Rufino di Ripola, in epoca comunale l’insediamento divenne tra i più importanti del contado perugino. Nel 1282 la sua popolazione andava ben oltre i 1.000 abitanti e, nel 1361, i residenti in questo castello erano circa 1.300. L’agricoltura, l’allevamento, la pesca al Trasimeno – Agello è annoverato tra le «poste» del lago – e varie attività artigiane erano i fattori di cui si avvaleva l’economia locale. Il consistente sviluppo demografico fatto registrare nel corso del Duecento e nella prima metà del Trecento, determinò l’espansione del nucleo castrense che, nella seconda metà del secolo XIII occupò l’intera sommità del colle, mentre in seguito si ebbe anche la costituzione di due borghi, quello di S. Angelo e quello di S. Donato, subito fuori la cinta muraria dello stesso, rispettivamente nell’area meridionale, dove si trova la chiesa di S. Angelo, e in quella settentrionale caratterizzata dalla presenza della chiesa di S. Donato. Dello sviluppo fatto registrare da questo insediamento nei secoli XIII e XIV si ha riscontro anche nella presenza di ben quattro strutture religiose e di un ospedale. Oltre alla chiesa di S. Angelo – che tra Due e Trecento divenne pieve – e quella di S. Donato, in Agello vi era anche la chiesa di S. Croce, il convento duecentesco di S. Francesco e l’ospedale di S. Antonio. Nel 1410, dopo le vicende belliche che interessarono Agello – occupato dai ribelli del comune di Perugia il 6 marzo 1390 fu riconquistato alla città dopo tre mesi, il 29 maggio, al termine di un assedio durato nove giorni –, la popolazione censita in esso era scesa a sole 654 unità. Nonostante la consistente flessione demografica fatta registrare dalla comunità tra XIV e XV secolo, l’importanza politica dell’insediamento non venne mai meno e, con l’istituzione della magistratura dei capitani del contado avutasi nel 1428, Agello divenne uno dei cinque capoluoghi politico-giudiziari sedi permanenti dei cinque capitani. |
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