MUSEO DELLA PESCA DEL LAGO TRASIMENO | |||
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"E traversammo per veder Perugia /[…] Il suo contado un ricco lago serra /Il qual è si fornito di buon pescie / Ch’assai ne manda fuor de la sua terra” (Fazio degli Umberti, XIVsec) In una delle sculture della Fontana Maggiore di Perugia è raffigurata la "Signora del Lago”. Dona alla città le sue trinche e lasche, quale parte integrante dell’economia della città umbra nel Medioevo. Nei primi anni del ‘900 i pescatori di professione praticavano ancora le stesse tecniche di pesca del luccio, della tinca e dell’anguilla, descritte nel poemetto "Trasimenide” di Matteo dell’Isola (1500). Alcune tecniche antiche sono invece scomparse, perché specifiche per la cattura della lasca, estintasi anche a causa dell’immissione nei primi del ‘900 di pesci non locali, come il persico reale, il lattarino e il persico sole. | I PESCI Oggi nel lago sono presenti 18 specie di PESCI, prevalentemente appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi, ma quelle che da sempre popolano le acque del Trasimeno, le specie autoctone, sono solo cinque: tinca (Tinca tinca), cavedano (Leuciscus cephalus), scardola (Scardinius erythrophtalmus), luccio (Esox lucius) ed anguilla (Anguilla anguilla), considerate oggi parzialmente minacciate. Le 13 specie introdotte, cioè le specie alloctone, sono state immesse quasi tutte negli ultimi settant’anni, da quando si è dato inizio a pratiche di ripopolamento per aumentare la pescosità delle acque. Nella maggior parte dei casi l’introduzione ha causato forti squilibri nel delicato equilibrio del lago, che hanno portato da esempio all’estinzione della Laschetta (Rutilus rubidio) un ciprinide autoctono del lago un tempo abbondantissimo. Vi sono poi il cavedano, il latterino, il ghiozzetto, il persico trota, il persico reale, il persico sole, il carassio, il pesce gatto, l’alborella, il cefalo, la carpa erbivora o Amur, la carpa comune.
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