LOCALITÀ

 

D. CARDINALI, Castel Rigone, sette secoli di storia, Perugia dopo il 6 aprile 1980; C. CESARINI, I nomi di luogo di Caligiana e Colle Santo, frazioni del Comune di Magione, in Studi e ricerche sui nomi di luogo, collana a cura di G. Moretti, A. Melelli, A. Batinti, Perugia 1998, pp. 159-218; T. ERCOLANELLI, Rinvenimenti archeologici nei territori di Villantria, Caligiana e Borgo Giglione, in Villantria e il suo territorio. Notizie e documenti storici sui paesi di: Villa, Soccorso, Antria, Collesanto, Coceto, Borgo Giglione e i centri minori, a cura di G. P. Chiodini (con contributi di Rita Centamori e Tiziana Ercolanelli), Perugia 1989, pp. 7-11; A. FABRETTI, Documenti di storia perugina, II, Torino 1892; A. GROHMANN, Città e territorio tra medioevo ed età moderna (Perugia, secc. XIII-XVI), II, Perugia 1981; S. TIBERINI, Le signorie rurali nell’Umbria settentrionale. Perugia e Gubbio, secc. XI-XIII, Roma 1999; Villantria e il suo territorio. Notizie e documenti storici sui paesi di: Villa, Soccorso, Antria, Collesanto, Coceto, Borgo Giglione e i centri minori, a cura di G. P. Chiodini (con contributi di Rita Centamori e Tiziana Ercolanelli), Perugia 1989.

Coceto
     Ubicato alle sorgenti del torrente Formanuova sul fianco occidentale di Monte Rapille, a mezza costa, il fortilizio si trovava a 432 metri sul livello del mare. Ora diruto e immerso nella vegetazione boschiva, un tempo Coceto dominava l’alta valle del corso d’acqua per un lungo tratto. Edificato intorno ai secoli X-XI in prossimità della strada tra Antria e la valle del Niccone, in un’area che aveva visto lo stanziamento dell’uomo fin dall’antichità, nei secoli XII-XIII vi si sviluppò la schiatta nobiliare degli Scarinci che, in alcuni documenti, sono indicati con il termine generico di lambardi. Il nucleo abitato era dotato di apparato difensivo fin dal secolo XII, anche se in alcuni documenti successivi non sempre appare indicato come castello. L’economia locale, come nel caso di Caligiana, aveva nelle attività silvo-pastorali il suo fattore principale, anche se l’agricoltura non era certo assente allo stesso modo di altri mestieri. Tra questi, oltre alla concia delle pelli attestata dalla presenza del vocabolo «Concia» nei pressi dell’insediamento, deve annoverarsi la molitura, visto che nel 1361 si ha testimonianza della presenza di un mulino per i cereali ubicato in prossimità del nucleo abitato, sul Fosso di Coceto. Nel 1282 furono censiti in questa comunità 22 fuochi per una popolazione che doveva aggirarsi intorno ai 100 abitanti. Rimasta inalterata nel corso del secolo XIV, nel 1410 vi si censirono 100 bocche, nel corso del Quattrocento si verificò un progressivo spopolamento, al punto che nel 1501 si censirono in Coceto soltanto 4 famiglie, per una popolazione di una ventina di persone circa. In questo stesso periodo ebbe inizio anche il degrado del nucleo abitato e delle sue difese, degrado che dovette giungere a compimento nei primi secoli dell’età moderna. Al termine di queste brevi note credo sia il caso di evidenziare come in Coceto, nella seconda metà del secolo XVII, vi abitò per una decina d’anni Ippolito da Coceto (Ippolito Lemmi detto da Coceto), un frate francescano e pittore.
     Per quanto riguarda l’origine del nome dell'insediamento, Coceto, sembra evidente una derivazione dal latino cocetum, una mistura composta di miele, latte e semi di papavero.
Coceto
CHIESA DI SAN LORENZO DI FERIANO
Coceto
CHIESA DI SANT'AGNESE
Coceto
CHIESA DI SANT'ANGELO DI MONTE RAPILLE
Coceto
IPPOLITO DA COCETO
 
 
 
 
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