G. RIGANELLI, San Savino: una comunità e il suo territorio nell’antichità e nell’età di mezzo, in San Savino e il suo territorio nel corso dei secoli, a cura di G. Riganelli, San Savino (Magione) 2010, pp. 1-41.
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San Savino
Sicuramente uno degli insediamenti più antichi del territorio magionese, già in epoca antica doveva esistere un nucleo abitato nella stessa zona dove insiste l’attuale. Il nome di questo nucleo abitato doveva essere Cignano, poi trasformatosi in S. Savino per la presenza della pieve alto medievale intitolata a questo Santo e attestata a partire dal 1029-1031. Nel secolo XII, se non prima, fu eretto il castello locale che, tuttavia, finì per andare in rovina nel corso del Duecento. A partire dal 1310, per volere del consiglio del comune di Perugia, si provvide alla risistemazione di questo fortilizio e ciò, a fronte del crescente pericolo costituito dalle scorrerie di eserciti e compagnie di ventura, favorì un incremento demografico di una certa consistenza. Fatto sta che in S. Savino, nel 1282, si censirono solo 14 fuochi, per una popolazione ipotetica che si aggirava sui 70 abitanti, mentre nel 1410 gli abitanti erano saliti a 180, per raggiungere i circa 350 nel 1495, quando in esso si censirono 69 fuochi. Basata in larga misura sull’attività piscatoria, l’economia locale doveva anche offrire possibilità di integrazione sia con l’attività agricola, praticata sulle aree pianeggianti che si estendono tra le colline e la linea di battigia del Trasimeno, sia con quella silvo-pastorale praticata nei boschi che ancora oggi ricoprono i rilievi collinari che in questa zona circondano il bacino lacustre.
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