LOCALITÀ

 

A. Bartoli Langeli, Codice diplomatico del comune di Perugia, I, Perugia 1983; A. Fabretti, Documenti di storia perugina, II, Torino 1892; A. Grohmann, Città e territorio tra medioevo ed età moderna (Perugia, secc. XIII-XVI), II, Perugia 1981; S. Pieri, Toponomastica della Toscana Meridionale (Valli del Fiora, dell’Ombrone, della Cecina e fiumi minori) e dell’Arcipelago Toscano, a cura di G. Garosi, Siena 1969; G. Riganelli, Religione e strutture religiose in area magionese dall’antichità ai primi secoli dell’età moderna, in Magione: venti secoli di storia, cultura, ritratti e spiritualità, Magione 2001, pp. 1-177; S. Tiberini, Le signorie rurali nell’Umbria settentrionale. Perugia e Gubbio, secc. XI-XIII, Roma 1999.

Monte Melino

Ubicato sulla sommità di una collina che raggiunge i 347 metri sul livello del mare, il castello è dotato di una notevole valenza strategica a dominare la valle del torrente Caina, torrente da cui dista poche centinaia di metri, nonché l’antica via tra Perugia e Chiusi che passa due o tre chilometri a sud dell’abitato. Da questo inse-diamento si è intitolata la famiglia dei Montemelini, una delle più antiche famiglie perugine. All’inizio del Duecento alcuni membri della stessa sostennero una lunga vertenza con il comune di Perugia in ragione dei diritti goduti su una vasta area che si estendeva da questa zona al fianco occidentale di Monte Malbe fino a giungere al Trasimeno. Sempre indicato come castrum a partire dal secolo XIII, in esso nel 1282 si censirono 40 fuochi per una popolazione ipotetica che si aggirava intorno alle 200 persone. Nel 1410 la popolazione del castello era scesa a 49 unità. Nel 1353, sembra si siano rifugiati in Monte Melino alcuni nobili perugini dopo il fallimento di una congiura contro il governo cittadino. Come gli altri castelli del territorio di Perugia pure questo dovette a più riprese subire occupazioni militari e, in alcune circostanze, fu anche danneggiato. Gli abitanti del luogo, nel 1287, parteciparono alla bonifica della pianura sottostante insieme ai residenti in Monte Sperello e in Pian di Carpine. L’economia del luogo, oltre che nell’agricoltura, doveva avere nell’attività di molitura un fattore di una certa entità, come stanno ad attestare i vocaboli che richiamano la presenza di strutture molitrici.

In merito all’origine del vocabolo, se il primo dei due termini di cui si compone Monte Melino – è questa la lezione nella cartografia dell’Istituto Geografico Militare – è da ricondurre al latino mons, monte, la seconda credo debba ricondursi ad «amellum, astro ("aster amellus”); appiastro ("melissa officinalis”)» che si riflette in una lezione del nome di luogo, Mons Mellinus, del secolo XII.

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CHIESA DI SANTA MARIA
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EDICOLA DELLA MADONNA SUL MONTE PENNA
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IL MULINO SULL’EMISSARIO AL VOCABOLO «I MOLINI»
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