Archivio di Stato di Perugia, Diplomatico, VI, P. 14, C. 28 n° 210; A. FABRETTI, Documenti di storia perugina, II, Torino 1892; A. GROHMANN, Città e territorio tra medioevo ed età moderna (Perugia, secc. XIII-XVI), II, Perugia 1981.
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San Feliciano
Ubicato sulle rive del Trasimeno, San Feliciano è uno degli insediamenti più importanti e più frequentati del lago, anche perché è dal molo che si trova presso lo stesso che partono i battelli per Isola Polvese. Le sue origini sono molto antiche e ciò è ampiamente testimoniato dal rinvenimento di reperti archeologici avvenuto durante lavori di dragaggio nella zona prospiciente l’attuale abitato e nell’area a ridosso dello stesso (Ritrovamenti d’epoca protostorica; Le monete romane di San Feliciano e San Savino). La comparsa di San Feliciano nella documentazione scritta si ha a partire dalla seconda metà del secolo XIII quando, il 17 maggio 1278, nella piazza dello stesso si svolse l’assemblea degli uomini di Isola Polvese. Costoro provvidero all’elezione di un loro sindaco al fine di rappresentarli presso la curia del capitano del popolo di Perugia, con il compito di giurare il pieno rispetto dei mandati del detto ufficiale e dei suoi giudici nonché, in particolare, di fare ammenda dei bandi in cui erano incorsi gli isolani a causa della mancata consegna in Perugia del quantitativo di pesce dovuto durante la Quaresima. Nel 1335, la piccola comunità di San Feliciano, ebbe a subire l’incendio e la distruzione da parte delle truppe di Pier Saccone, della famiglia Tarlati di Arezzo, in perenne contrasto con la città di Perugia. La piaga delle compagnie di ventura e degli eserciti che imperversavano nelle aree rurali di tutta la penisola nell’ultimo scorcio del medioevo, finirono anche nel caso di questo insediamento per determinare la costruzione di mura di cinta che, a quanto sembra, si ebbe nel 1407. Questo insediamento non era molto popoloso e nel 1410 vi si censirono soltanto 95 abitanti. Non di meno esso era di notevole importanza strategica per la vicina Isola Polvese, costituendone di fatto uno dei principali punti di riferimento sulla terra ferma. Nel 1479 il castello e gli abitanti di San Feliciano ricevettero enormi danni dalle truppe fiorentine, alla stregua di tante altre comunità rivierasche. In epoca moderna il numero degli abitanti di questo insediamento è andato lentamente aumentando, anche dietro il progressivo spopolamento di Isola Polvese. La sua economia, nel corso dei secoli basata essenzialmente sull’attività piscatoria, nel corso della seconda metà del Novecento ha subito una consistente trasformazione, affiancando alla pesca anche il turismo che, come accennato all’inizio, fa di questo insediamento uno dei più frequentati del Lago Trasimeno.
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