TORRE DEI LAMBARDI


Storia







Magione - Torre dei Lambardi (disegno grafico)
Magione - Torre dei Lambardi - Cavaliere di Malta
Magione - Vedua della Torre dei Lambardi (1960)









Nella seconda metà del Trecento, durante la guerra tra Perugia e la Chiesa, la torre di Pian di Carpine divenne teatro di vicende belliche di notevole rilievo per l’importanza strategica che rivestiva. Nel 1370 gli uomini del Papa occuparono il fortilizio con l’intento di isolare Perugia dalla Toscana e di bloccare la via dalla quale giungevano alla città ingenti quantitativi di pesce. Nel 1384 venne nuovamente espugnata da un ribelle del Comune cittadino Cinolo "Nicolai vir nobilis de Montesperello” e dai suoi seguaci, ma in entrambi i casi Perugia riconquistò il fortilizio restituendolo ai Cavalieri Gerosolimitani.
Nel 1450 la torre ospitò alcune truppe di Pier Luigi Farnese duca di Castro e gonfaloniere della Santa Sede. Nel 1643 fu invece occupata dall’esercito di Ferdinando II, granduca di Toscana. Verso la metà del Seicento, l’Ordine la cedette in uso, assieme al terreno circostante agli abitanti di Magione e l’usufrutto si trasformò in proprietà della comunità magionese all’inizio del Settecento, com’è riportato nel catasto del 1727-1730.

La denominazione di Torre dei Lambardi o Lombardi, come riporta lo storico locale Giuseppe Fabretti nel suo Giornale Magionese, pare derivi dal fatto che nel XVII secolo proprietaria del fortilizio fosse una tale famiglia "Lombardi” di Passignano sul Trasimeno e, in particolare, per ricordare l’uccisione di Marcello Lombardi della medesima famiglia, avvenuta nelle sue vicinanze nel 1668. L’altra ipotesi da lui formulata è legata alla sua appartenenza a famiglie nobili che, nella vicina Toscana, fin dal IX secolo si usavano chiamare Lombardi o Lambardi. Tuttavia, I primi documenti riportanti quest’appellativo risalgono al XIX secolo, a testimonianza della grande incertezza sulla sua origine. In alcune carte d’archivio del 1886 si parla addirittura di Torre detta della bicocca.

Persa la sua funzione difensiva, la Torre dei Lambardi venne lasciata in abbandono, e durante tutto l’Ottocento, in prossimità di essa si teneva l’annuale fiera del bestiame. In quel periodo fu utilizzata dai macellai del luogo anche come locale per essiccare le pelli degli animali uccisi. Sempre nel Giornale magionese, Giuseppe Fabretti ci ricorda che al suo interno si poteva vedere lo stemma dell’Ordine Gerosolimitano "dipinto…. ed anche in pietra”. È ancora viva nella tradizione popolare del luogo una leggenda che narra dell’esistenza di una galleria sotterranea che collegava la torre al Castello dei Cavalieri di Malta per il passaggio di guardie e rifornimenti.






Magione - Veduta della Torre dei Lambardi (1900)
Magione - Interno Torre dei Lambardi (1970)
Magione - Foto storica Torre dei lambardi

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