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Vittoria Aganoor







Vittoria Aganoor Pompilj
Trasimeno

Il dolce ricordo
si perde nel sogno.
Ecco siede la scorta a poppa, e la barca mi porta incontro ad un’isola verde
che attira con taciti inviti
di pace ai suoi ceruli seni.
Intorno i bei colli sereni
d’ulivi e di querci vestiti…


Natale


Un istante; un vagito;
il bagliore di una stella
nel buio profondo;
e gli oppressi risorgono,
e i vani pianti achetansi,
e attuta il dolore la promessa di un certo domani... S’inabissa e rigermina un mondo!



La bella bimba

dai capelli neri

…Ora è stanca; la penna ecco depose e la man preme su le ciglia nere.
Di quanti sogni e quante primavere vide sfiorir
le immacolate rose ?
Ora è stanca; la penna ecco depose.




Discendente da una nobile famiglia di origini armene trasferitasi in Persia e poi in Europa, Vittoria Aganoor nasce a Padova il 26 maggio 1855.
Da Padova la famiglia Aganoor si trasferisce a Venezia in un palazzo gotico al Ponte dei Greci. Vittoria, insieme alle quattro sorelle, cresce nell’agiatezza tra le magiche atmosfere della città dei dogi. Dai suoi maestri, Andrea Maffei e Giacomo Zanella, riceve una formazione letteraria di impronta classicista.
La rivista "La Donna” [5 novembre 1905] ci descrive Vittoria come una fanciulla dai grandi occhi scuri e dalla figura piena di grazia, che riunisce in sé i doni più preziosi delle due razze: l’orientale e l’occidentale.
Nel 1876 gli Aganoor si trasferiscono a Napoli. Qui Vittoria conosce il letterato Enrico Nencioni grazie al quale si apre alla grande poesia moderna, italiana e straniera. La sua fama di poetessa incomincia a diffondersi e le sue liriche sono sempre più spesso pubblicate dalle maggiori riviste dell’epoca.
Ritornata a Venezia nel 1890, per anni la vita di Vittoria scorre tranquilla, divisa tra l’amore per la poesia e l’assistenza alla madre malata. Frequenti sono i soggiorni nella villa di Basalghelle, vicino Treviso, e a Tarcento nel castello della sorella Elena.
Solo nel 1900, poco dopo la morte della madre, Vittoria pubblica la sua prima raccolta "Leggenda eterna”. Nel 1901, dopo un breve fidanzamento, sposa a Napoli il deputato Guido Pompilj e si trasferisce a Perugia presso il palazzo Conestabile, in piazza Danti.
La signorilità di Vittoria, quel suo fascino così particolare, retaggio forse delle sue origini orientali, conquistano subito l’ambiente provinciale perugino. Agli impegni mondani e salottieri della città, spesso, la poetessa dimostra di gradire maggiormente la quiete della casa di Monte del Lago.
La notte del 7 maggio 1910, Vittoria Aganoor muore dopo un intervento nella clinica "Villa Pampersi” a Roma.
Dalle numerose dediche riportate sui libri appartenuti a Vittoria Aganoor, si ha la misura della sua intensa partecipazione alla vita letteraria dell’epoca e dell’alta considerazione di cui godeva tra i maggiori scrittori italiani.

Salone Villa Aganoor a Perugia




Famiglia Aganoor Pompilj
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