TRE GIORNI DIS-CULTURA
"Scultura è quella roba cui vai a sbattere in un museo quando fai due passi indietro per guardare meglio un quadro.” Era questa la definizione che con umorismo dava della scultura lo scrittore statunitense Arthur Bloch. Cogliendo del vero in questo aforisma a San Feliciano dal 30 aprile al 2 maggio le sculture usciranno dalle stanze dei musei per riappropriarsi degli spazzi pubblici. Per citare una frase ancor più famosa: " se Maometto non và dalla montagna, la montagna và da Maometto”. Ovvero, considerando la disaffezione generale per visite o mostre al chiuso, si è pensato di riavvicinare le persone e soprattutto i giovani all’arte e in questo particolare evento dedicato alla scultura. Come spesso accadeva nel passato le sculture torneranno ad affiancare i nostri passi nelle strade o ad osservare il paesaggio in nostra compagnia. Non più come semplice oggetto da valutare in base a recensioni e critiche ma come parte attiva del nostro paesaggio e del nostro vivere. Sarà così che un pescatore rientrando al porto traccerà il listro (antico sistema di punti di riferimento per ritrovare le reti) grazie ad una scultura, o i bambini al parco giocheranno con le superfici lisce di un marmo. Con questo spirito si è pensato alla Tre giorni dis-cultura, immaginando un incontro tra le persone che , normalmente, il fine settimana passeggiano sul lungolago e gli scultori che come artigiani invaderanno prati e pontili con scalpelli e materiali vari. La speranza è quella di poter mostrare l’arte in tutta la sua bellezza e potenza espressiva dissipando l’idea strisciante che questo sia un mondo per soli addetti ai lavori. Inoltre sarà un momento in cui gli stessi artisti potranno confrontarsi e scambiare idee e impressioni ponendo il lago al centro di un dialogo culturale che da troppo tempo (vedi futurismo italiano) manca sulle sue rive. Potrà capitare, così, di imbattersi in Iwan Chiodini mentre ricava con l’utilizzo di una motosega, una scultura da un tronco grezzo di due metri; di incontrare e fermarsi ad apprezzare Massimo Arzilli mentre lavora la pietra serena col tradizionale scalpello, o di camminare sul pontile facendo lo slalom tra i bronzi di Pilade Trabalza. Ammirare i favolosi tramonti incorniciati dalle figure in marmo di Pamela Pucci e Livio Paolantoni, cogliere la duttilità e il fascino del nostro ulivo con le opere di: Giuseppe e Matteo Agabitini e Alessandro Angeli; Sentirsi in "vela” assieme a Monica Scafati; sperimentare nuove forme e materiali con Adria Coscia, Gerardo Mazzitelli, Giulio Valerio Cerbella, Massimiliano Scarchini, Mauro Morosi e Gianfranco Andreazzi. Nei locali del Museo della Pesca si potrà godere della raffinatezza scultorea di Luca Santanicchia e Marco Mariucci. Parteciperanno anche: Caterina Borrini ed Emilio Andreii. Sabato primo maggio, Festa dei Lavoratori, la serata continuerà con la musica di dj Fanale, tra suggestive scenografie di fuoco lungolago e performance dei ragazzi dell’Istituto d’Arte B. di Betto. Durante i tre giorni, alcuni artisti permetteranno ai visitatori di provare in prima persona a scolpire, offrendo i materiali, oltre a consigliare e mettere a disposizione tutto il loro bagaglio di esperienza. Insomma, nell’epoca del 3D sarà affascinante tornare alla prima forma di narrazione del nostro vissuto a tutto tondo, forma che ci accompagna dalla prima infanzia, quando costruendo castelli di sabbia altro non facevamo che raccontarci il nostro mondo imprigionandolo. La Tre giorni Dis-cultura sarà soprattutto una grande festa a cui tutti sono calorosamente invitati a partecipare.
Orario 10.00 – 12.30 e in occasione di questo evento il museo nel pomeriggio rimane aperto dalle ore 15.00 alle ore 20.00
Per questi tre giorni biglietto ingresso museo € 1,00 – gratuito per i ragazzi fino a 16 anni.
Comune di Magione Assessorato alla Cultura