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26-27 gennaio 2010
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COMUNE DI MAGIONE-UFFICIO CULTURA
TEL: 075-8477061/051
cultura@comune.magione.pg.it















































“Credo nel sole, anche quando non splende”

 Giornata della Memoria a Magione
“Credo nel sole, anche quando non splende”, frase tratta da un’epigrafe scritta sul muro di una cantina di Colonia divenuta nascondiglio per gli ebrei durante la guerra, è il titolo dell’iniziativa promossa dall’assessorato alla cultura di Magione, per commemorare la Giornata della Memoria, quel tragico 27 gennaio del 1945 quando l’apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz rese noto a tutto il mondo il dramma dello sterminio di milioni di ebrei per mano dei nazisti.
Il programma proposto dall’assessorato alla cultura realizzato con il patrocinio del Consiglio Regionale dell’Umbria e dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, con il sostegno della Banca di Mantignana,  si articola in due giornate con conferenze, incontri con le scuole, letture di testi di vari autori che hanno raccontato il dramma della Shoah.  Due appuntamenti con studiosi e rappresentanti della comunità ebraica a Perugia, saranno dedicati alle vicende che hanno visto protagonista un gruppo di ebrei fatti prigionieri dai fascisti nell’Isola Maggiore del lago Trasimeno. Sarà presente anche Agostino Piazzesi uno dei pescatori che parteciparono alla loro liberazione. Il programma sarà così articolato: martedì 26 gennaio, alle ore 15.30, presso la Biblioteca Vittoria Aganoor conferenza su “Gli ebrei di Isola Maggiore: il Trasimeno nella grande storia” in cui si ripercorrerà la vicenda che ha visto protagonisti alcuni ebrei fatti prigionieri dai fascisti nell’isola e liberati grazie all’intervento del locale parroco e di alcuni pescatori. Ne parleranno Gianfranco Cialini, curatore del fondo antico dell’Università di Perugia, a cui si deve la riscoperta di questo momento storico legato alle vicende degli ebrei al lago, Giacomo Chiodini, assessore alla Cultura del Comune di Magione, Gustavo Reichenbach, rappresentante della Comunità Ebraica di Perugia e Mario Mariuccini, presidente Università della Terza Età di Magione.
Mercoledì 27, ore 9.30, al Teatro Mengoni incontro con gli alunni dell’Istituto omnicomprensivo di Magione su “Gli ebrei di Isola Maggiore: una storia di libertà e coraggio” coordinato da Lando Contini, assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Magione e con gli interventi di Gianfranco Cialini, Agostino Piazzesi, pescatore che ha partecipato alla liberazione dei prigionieri ebrei di Isola, Mario Tosti, presidente dell’istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea, Fabrizio Bracco, presidente del Consiglio regionale dell’Umbria. Seguirà la lettura di alcuni brani dal “Diario di Davide Rubinowicz” fatta da Valter Corelli.
Il programma della manifestazione si chiude mercoledì 27, alle ore 21.00, al Teatro Mengoni con lo spettacolo della Compagnia Teatrale Magionese “Yossl Rakover si rivolge a Dio” i Zvi Kolitz, con Valter Corelli che ne ha curato anche la regia.
Il testo, scritto in lingua yiddish, presentato, alla sua prima pubblicazione, come l’ultimo messaggio scritto da un combattente del ghetto di Varsavia, e ritrovato “tra cumuli di pietre carbonizzate e ossa umane, sigillato con cura in una piccola bottiglia”, commosse il mondo, e quando si palesò il vero autore, un ebreo lituano emigrato in Palestina allo scoppio della guerra, di nome Zvi Kolitz, molti non gli credettero. Anche se è da inquadrare esclusivamente come un testo letterario Yossl Rakover rimane una delle più interessanti analisi sull’ebraismo e sulla Shoah.
Lo spettacolo, oltre alla voce recitante di Valter Corelli, vede in scena le narratrici Marta Capolsini e Paola Rugelli mentre le musiche saranno eseguite dal vero da Mirco Bonucci, chitarra, e Giordano Brozzi, fisarmonica. Le immagini dell’artista Giorgio Lupattelli evocheranno suggestioni dei momenti più salienti del disperato dialogo con Dio dell’ebreo Yossl che nonostante tutto l’orrore che lo circonda, e mentre aspetta di morire per mano dei nazisti che stanno invadendo la città di Varsavia, rivendica il suo Credo arrivando a dichiarare: “Muoio tranquillo, ma non appagato, colpito, ma non asservito, amareggiato, ma non deluso, credente, ma non supplice, colmo d’amore per Dio, ma senza rispondergli ciecamente « amen »”.


 



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