Associazioni

G. Riganelli – S. Tiberini, Momenti di storia della Società operaia di mutuo soccorso di Magione (1888-1988), Perugia, Regione dell’Umbria - S.O.M.S. di Magione,1988. Soprintendenza archivistica per l’Umbria – Società operaia di mutuo soccorso di Magione, I 120 anni della Società operaia di mutuo soccorso di Magione. I protagonisti e la memoria (1888-2008), a cura di Anna Angelica Fabiani e Sandro Tiberini, Perugia, Soprintendenza archivistica per l’Umbria, 2008 (Segni di civiltà. Quaderni della Soprintendenza archivistica per l’Umbria, 28).



Magione
LA SOCIETÀ OPERAIA DI MUTUO SOCCORSO DI MAGIONE
Fu fondata nel 1888 su iniziativa di alcuni notabili locali, nell’ambito del più vasto movimento europeo che nel corso della seconda metà dell’800 tendeva in vari modi a promuovere l’emancipazione della classe lavoratrice e che sarebbe sfociato nella costituzione degli organismi sindacali e dei partiti politici costituenti il movimento operaio nelle sue diverse anime. In particolare il sodalizio magionese, come pure le molte altre analoghe associazioni che si diffusero in tutta Italia, si prefiggeva lo scopo di venire incontro alle necessità dei suoi membri, appartenenti in grande maggioranza agli strati più poveri e diseredati della popolazione. Ad essi veniva corrisposto in caso di malattia un sussidio giornaliero attinto da una cassa comune finanziata dalle contribuzioni periodiche dei soci, che ricevevano anche aiuti straordinari in casi di particolare necessità. A capo dell’organismo vi era, allora come oggi, un consiglio di amministrazione presieduto da un presidente e rinnovato periodicamente e democraticamente.

Dopo l’approvazione e la ratifica del primo statuto ufficiale nel 1890, inizia la vita dell’associazione la quale si radica in modo sempre più profondo nell’ambiente paesano raggiungendo risultati importanti, come la costruzione della sede sociale, la cosiddetta "palazzina”, edificata tra il 1909 e il 1910 e ricostruita e ampliata in stile piacentiniano alla fine degli anni ’30, quando il regime fascista inglobò la SOMS trasformandone la sede in Casa del fascio. Con la nascita dell’Italia repubblicana e democratica il sodalizio operaio, superata l’originaria e ormai anacronistica impostazione di tipo assistenzialistico, seppe rinnovare il suo impegno a favore della collettività locale, orientandosi decisamente verso la promozione della crescita socio-culturale e politica di essa. A tale scopo venne potenziato e ampliato il circolo ricreativo, nato nel ventennio fascista come Dopolavoro, e fu portata avanti per vari decenni la gestione della sala cinematografica annessa all’edificio. Attualmente, con la collaborazione del comune di Magione e della Regione Umbria, si sta realizzando un progetto di generale ristrutturazione dello stabile, finalizzata a restaurarlo e ad adeguarlo alla vigente normativa, ma anche a rilanciarne la funzione di luogo di incontro e di socializzazione all’interno della realtà magionese.


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