personaggi storici

G. P. CHIODINI, Un Diario dell'Ottocento. Il Giornale magionese di Giuseppe Fabretti, Perugia 1987.


Magione
FABRETTI GIUSEPPE
Nato a Deruta nel 1787 è stato memorialista e storico locale. Fu avviato a questo interesse culturale da un prete, don Franco Cacciavillani, che prestava servizio come istitutore nell’Orfanotrofio di Sant’Anna di Perugia, dove Giuseppe, rimasto orfano di entrambi i genitori, fu accolto fin da bambino. Pur non avendo completato gli studi, Fabretti cominciò da giovanissimo a raccogliere memorie e documenti, facilitato dalla sua professione pubblica di cursore, una sorta di messo notificatore della vecchia Pretura di Magione che lo metteva a diretto contatto con tutta l’area nord del Trasimeno, prima a Passignano e poi a Magione, dove ha lavorato ininterrottamente dal 1820 fin quasi all’Unità d’Italia. Stabilì legami con altri storici perugini. Attinse molte notizie dai manoscritti di Giuseppe Belforti e Annibale Mariotti. Tanto fervore ed interesse per la storia da parte di Giuseppe ed una crescente attenzione per gli eventi risorgimentali, con idee a volte rivoluzionarie, finirono per influenzare così tanto il suo primogenito Ariodante Fabretti che, sulla scia del duplice interesse del padre, si affermò sia come illustre archeologo (fu per molti anni direttore del Museo egizio di Torino), sia in politica diventando nel 1849 segretario del Triunvirato della Repubblica Romana, con Mazzini Armellini e Saffi e in tarda età senatore del Regno.
     Più di quaranta sono i manoscritti, praticamente inediti, lasciati da Giuseppe Fabretti, alla Biblioteca Augusta di Perugia e quasi tutti inglobati nel fondo librario del figlio Ariodante. Criticato da altri storici perugini, come Luigi il Bonazzi, per la sua prosa sgrammaticata, Giuseppe Fabretti che probabilmente condivise le idee massoniche molto diffuse a Perugia, si definiva ammiratore di Napoleone Bonaparte e si vantava di aver vissuto ben tre rivoluzioni e due restaurazioni. Ci ha lasciato una quantità enorme di notizie, di cronaca, di politica e di costume che abbracciano gli anni 1820-1865, e che riguardano soprattutto Perugia, la sua Deruta  e l'area nord del Trasimeno. Morì a Perugia nel 1869.


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